mercoledì 29 febbraio 2012

Il mio inganno? Sono io!

Ora che il vento è
franto
su di me materia
scopro
una perfetta aderenza:
la mia all'aria.
Nuova dignità.
Sarei io.

Coabitano
su una superfice affranta
irradiamenti e

sabato 25 febbraio 2012

Geometria qualificata

Inizialmente c'è un gesto. La bocca inizia a distendersi, non vedi ancora i miei denti. Non so quantificare il tempo sotto il secondo ma li vedrai presto. Aspetta un altro istante e potrai notare che dopo aver agrottato i miei occhi ed averli fatti feritoie, mordo la lingua distendendo la bocca in un sorriso. L'immagine sembra forte. Rifletto... sono arrivato alla conclusione! I miei saluti non sono speciali ma nel loro perenne ripetersi hanno qualcosa di sicuro. Il pensiero sembra evocativo. Ti chiederai (sto presupponendo di averti reso curioso, ti chiedo scusa) in che modo sono arrivato ad una conoscenza talmente approfondita del mio presentarmi. La risposta è semplice: mi saluto quasi ogni giorno. Non necessariamente di fronte ad uno specchio isolo (e mi diverto) le componenti che fanno il mio buongiorno, le quantifico, le imbalsamo e le rendo impagliate come ferme in una foto.

Giù al Sud. Le "due Italie", a volte, ritornano


Mi dice: «Come può essere buono il Sud, se persino i meridionali, appena possono, se ne vanno?». Non sa che sta parafrasando i bellissimi versi di un poeta afro-americano. È la finta logica dei frettolosi, che giudicano sugli effetti , per non studiarne le cause (è fatica!). E io non posso fargli il riassunto di tutto. Così, parafrasando quel poeta in modo ancora più spinto (ma lui non lo sa), rispondo con un'altra sciocchezza, figlia della stessa finta logica di ferro: «Come può essere buono il Nord, se persino il sole, dovendo andare ogni giorno da Est a Ovest, gli gira alla larga?».”
Sono le prime parole del nuovo libro di Pino Aprile, “Giù al Sud”. Un libro consistente, un diario di viaggio attraverso quel Sud che “cambia nel silenzio, nascosto dietro il peggio”, uno specchio di pagine e inchiostro che riflette lucidamente i mali e le ambizioni del meridione d'Italia.
C'è tutto un mondo all'interno, un mondo con la M (se volete, scrivetela anche in grassetto), con una propria identità territoriale e morale. Ma è soprattutto un libro sulla rivoluzione silenziosa e disarmata di coloro che scelgono di restare in luoghi da dove, a

Virginiana Miller "Il primo lunedì del mondo"

Ilenia Volpe - Radical Chic Un Cazzo (Disco Dada Label)

giovedì 23 febbraio 2012

Piacere, Io sono FREE*GO


Ogni cosa porta con sé una serie lunga di riflessioni. Visto che sappiamo pensare dovremmo essere stanchi di leggere ovunque: Dimmi che casa hai e ti dirò chi sei? Dimmi chi frequenti e ti dirò chi sei? Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei? Se fossi solo in affitto in una casa per contratto immodificabile? O costretto in rapporti che non voglio? O semplicemente ospite a cena? Sarei forse meno io? Nella logica, tutta umana, di scoprire chi siamo ogni oggetto deve parlare oblligatoriamente di noi. Nemmeno il frigo ne è escluso. Se è pieno è famiglia; se è vuoto sei single; se sei un universitario ed è pieno hai ospiti; se è pieno e sei anziano hai nipoti. Il bello dei contenitori è che nascono vuoti per definizione. Non c'è parola più vuota di contenitore. Se iniziassimo a concentrarci più su chi mette le cose dentro e meno sulle cose che un contenitore contiene, davvero inizieremmo a conoscerci. Per questo mi presento: Io sono FREE*GO, piacere. Dovrei dire che siamo amici, siamo musica, siamo i nostri pensieri.... che siamo un pezzo di casa digitale. Lo dico, ma immagina che non l'abbia detto. Conoscimi.