giovedì 23 febbraio 2012

Piacere, Io sono FREE*GO


Ogni cosa porta con sé una serie lunga di riflessioni. Visto che sappiamo pensare dovremmo essere stanchi di leggere ovunque: Dimmi che casa hai e ti dirò chi sei? Dimmi chi frequenti e ti dirò chi sei? Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei? Se fossi solo in affitto in una casa per contratto immodificabile? O costretto in rapporti che non voglio? O semplicemente ospite a cena? Sarei forse meno io? Nella logica, tutta umana, di scoprire chi siamo ogni oggetto deve parlare oblligatoriamente di noi. Nemmeno il frigo ne è escluso. Se è pieno è famiglia; se è vuoto sei single; se sei un universitario ed è pieno hai ospiti; se è pieno e sei anziano hai nipoti. Il bello dei contenitori è che nascono vuoti per definizione. Non c'è parola più vuota di contenitore. Se iniziassimo a concentrarci più su chi mette le cose dentro e meno sulle cose che un contenitore contiene, davvero inizieremmo a conoscerci. Per questo mi presento: Io sono FREE*GO, piacere. Dovrei dire che siamo amici, siamo musica, siamo i nostri pensieri.... che siamo un pezzo di casa digitale. Lo dico, ma immagina che non l'abbia detto. Conoscimi.

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